Cari lettori e lettrici di Spignattando eccoci al momento più atteso di tutto l’anno! La sfilata dei 12 piatti da ricordare del 2021!! Un anno in cui, pur portandoci ancora dietro le restrizioni, siamo però riusciti a girare per ristoranti e viaggiare per riempirci gli occhi di meraviglia e la pancia di bontà! Un anno che sentiamo di aver vissuto a pieno dal punto di vista gastronomico e che ci ha portato moltissime soddisfazioni.
I 12 piatti da ricordare del nostro 2021 sono stati decisamente i più difficili da scegliere da quando abbiamo iniziato a fare questa “classifica” quattro anni fa. Ci siamo seduti al tavolo di ben 14 ristoranti stellati, tra cui un 2 stelle Michelin e un 3 stelle Michelin, ma oltre a questi abbiamo anche provato delle giovani realtà molto, molto interessanti che hanno tutto il potenziale per far saltare il banco nei prossimi anni.
Pasta e pesce sono due costanti di questo 2021. Abbiamo mangiato alcune paste straordinarie e del pesce indimenticabile, grazie soprattutto al ricchissimo viaggio marchigiano in estate, che ci ha fatto sedere alle tavole di alcuni dei più importanti ristoranti italiani. Sappiamo che state salivando, quindi smettiamo subito di tediarvi e cominciamo con i 12 piatti migliori del 2021!
Ai seguenti link potete trovare i 12 migliori piatti del 2020, 2019 e 2018.
Sgombro nambanzuke alla Bentoteca
Partiamo con un piatto che ha significato rinascita. Il pranzo alla Bentoteca fu il primo del 2021, dopo il duro periodo di restrizioni della zona rossa che aveva serrato le porte dei ristoranti. Tornare a sedersi al tavolo fu una grandissima emozione e, all’interno di un pranzo tra i più divertenti dell’anno, emerse questo magnifico sgombro. La marinatura in aceto, olio, lime e verdure profuma la carne, mentre la frittura ne fa emergere la goduriosità. Un piatto stellare che abbiamo sognato per tutto l’anno.
Spaghetti alla barbabietola con burro acido al Kitchen
Primo stellato del 2021 fu il Kitchen a Como del giovane chef Andrea Casali. Cucina fortemente improntata sul vegetale di produzione del ristorante, declinato in piatti dal gusto deciso e definito. Il migliore in assoluto fu questo spaghetto mantecato alla barbabietola, con burro acido e prezzemolo. Un piatto che unisce l’Italia alla tradizione nord-europea per un risultato da leccarsi i baffi.
Sushi di Montagna alla Blumenstube
Il soggiorno alla Blumenstube in Valle dei Mocheni è stato uno dei weekend più belli del 2021. Atmosfera magica, natura incontaminata e una cucina capace di ammaliare ogni senso. Il giovane chef Daniele Tomasi è innamorato follemente della sua montagna ed è capace di valorizzarla sia in percorsi tradizionali sia unendo le tecniche che ha appreso in giro per il mondo. Il sushi di montagna è l’esempio perfetto di questa sua capacità di coniugare due territori così lontani geograficamente, ma che insieme danno vita ad una sfiziosità incredibile, in cui la montagna parla un fluente e gustosissimo giapponese.
Mezzi sedani mantecati al garum di tinca al Grow
I fratelli Vergine sono le due anime del ristorante Grow, una delle più felici scoperte di questo 2021. Il menù al buio che propongono è abbastanza estremo, ma è un viaggio incredibile nella tecniche e negli ingredienti. Nuovo ed antico si uniscono nella cucina del Grow e i mezzi sedani mantecati al garum di tinca su crema di asparagi rappresentano perfettamente la capacità di creare un piatto nuovo, utilizzando un condimento antico che risale al tempo dei romani. Fantastici!
Spaghetti affumicati, vongole e datterini arrostiti da Uliassi
Citare un piatto all’interno della mirabile degustazione da Mauro Uliassi è un’impresa. Uno dei pranzi più indimenticabili di sempre, con un susseguirsi di portate straordinarie e di rara bellezza visiva. Lo spaghetto affumicato alle vongole, nella sua semplicità concettuale, rappresenta tutta l’abilità tecnica di un maestro instancabile della cucina italiana, che sperimenta e crea come fosse un fanciullino mai sazio di scoperte gastronomiche.
Gnochetti di patate affumicate, carpaccio di baccalà e vongole alla Madonnina del Pescatore
La capacità di gestire il pesce di Moreno Cedreno non ha eguali. In un anno in cui il pesce è stato protagonista dei nostri pranzi e delle nostre cene, nessuno ha raggiunto il livello di perfezione nell’utilizzo della materia prima ittica come lo chef della Madonnina del Pescatore. All’interno del suo menù degustazione avremmo potuto scegliere qualsiasi piatto, ma abbiamo eletto gli gnocchetti per la capacità di nobilitare una “pasta” rarissima nell’alta cucina che, combinata con baccalà, cocochas (gola di baccalà), vongole e salsa al topinambur, ha dato vita ad un piatto morbidissimo e dal gusto incredibile di mare.
Homo erectus al Clandestino Susci Bar
Che menù divertente quello del Clandestino, che vince a mani basse il premio come miglior location del 2021! Il Susci Bar di Cedroni è un laboratorio creativo e sperimentale, in cui il cliente è protagonista attivo della cena. Il piatto che ci ha più colpito all’interno del menù preistorico è stato l’homo erectus: una dadolata di tonno e manzo che bisogna personalmente cuocere su pietra lavica e poi impiattare su un purè affumicato e su una salsa ai frutti rossi fermentati. Quando la cena diventa un gioco e il cibo è ad un livello altissimo non si può che uscire dal locale felici e consapevoli di aver vissuto una grande esperienza culinaria.
Insalata di pollo e sarde essiccate al Due Colombe
L’emozione di questo piatto risale a poche settimane fa. Nella splendida cornice del Due Colombe in Franciacorta abbiamo conosciuto lo chef Stefano Cerveni e la sua cucina territoriale, fatta di ricordi del passato e grande conoscenza dei prodotti e dei produttori. In questa insalata c’è tutto il mondo culinario di chef Cerveni, i ricordi d’infanzia del pollo cotto alla brace con le sarde affumicate e l’utilizzo di una materia prima spettacolare che rende il piatto semplicemente indelebile.
Risotto con finferli e bagoss al Saur
Miglior scoperta della seconda metà del 2021, il ristorante Saur, gestito da tre giovani talenti della ristorazione. Il menù nella sua totalità ci ha lasciato a bocca aperta per come gli ingredienti sono stati utilizzati. Piatti dai gusti forti, che colpiscono le papille gustative come fuochi d’artificio. Il top è stato raggiunto con questo strabiliante risotto ai finferli e bagoss, aromatizzato da un olio alla salvia ananas che ci ha ammaliato con il suo profumo e ha nobilitato ogni chicco di riso.
Cacio e 7 Pepi da Andreina
Sognata, desiderata, bramata. La Cacio ai 7 pepi era un autentico sogno culinario da anni. Siamo andati in pellegrinaggio a Loreto, nella fucina dell’Efesto dei fornelli Errico Recanati per gustare questo piatto che ci ha lasciato letteralmente senza parole, commossi per l’emozione di aver gustato un’icona della cucina italiana moderna.
Mosaico di verdure al Petit Royal
Spiegare la perfezione è complesso. Se c’è uno chef su cui punteremmo ad occhi chiusi come futuro tre stelle tra qualche anno è Paolo Griffa. Nessuno come lui dimostra talento a palate, unito ad una sensibilità artistica senza pari e una maestria nell’impiattamento che lascia il cliente stupefatto. Il mosaico di verdure è un piatto semplicemente sublime: certosino nei tagli di verdure che compongono il centro, equilibrato alla perfezione con la salsa tajine e il lassi di cumino e menta. Un sogno da mille e una notte.
Carbonara di lago alla Vecchia Malcesine
Da cosa si capisce che un piatto è stato stellare? Sicuramente dalle emozioni che scaturisce fin da quando viene portato al tavolo. Poi occupa la sfera olfattiva come un incantatore. All’assaggio fa quasi scendere una lacrima per la sua bontà. Ma soprattutto è il suo ricordo, la capacità di bucare la sfera sensoriale, lasciando sulla lingua a distanza di giorni e mesi il suo gusto, che ritorna come un fulmine nella memoria. Questi sono i piatti del cuore, quelli che più di ogni altro ricordiamo negli anni. La carbonara di lago della Vecchia Malcesine è a pieno diritto non solo un piatto, ma pura e profonda emozione.
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