L’agriturismo è un’esperienza da vivere. Due sono i cardini di questa esperienza: la natura, regina incontrastata, e l’uomo, che ha deciso di vivere in simbiosi con essa. Scegliere l’agriturismo significa volere entrare in questo legame profondo tra uomo e natura, aperti ad apprezzarne le meraviglie. Alla Tenuta Quvestra, abbiamo scoperto quanto sia forte questo legame.
Abbandonare tutto, famiglia e due lavori sicuri, per andare tra le colline di Santa Maria della Versa a gestire un’azienda vinicola. Sembra l’incipit di un film americano, invece è la storia autentica di Miriam e Simone, coppia giovanissima di sposi, che ha deciso di cambiare completamente la propria vita per gestire la Tenuta Quvestra.
Alla scoperta della Tenuta Quvestra
Grazie ad Agriturismo.it, portale che dal 2001 seleziona i migliori agriturismi d’Italia per offrire ai propri clienti un’esperienza #veryagriturismo, abbiamo potuto soggiornare nella splendida Tenuta Quvestra, un luogo incantevole incastonato tra le colline della valle Versa, la più grande dell’Oltrepò pavese.
Arrivati di buon mattino, facciamo subito la conoscenza di Simone e Miriam, che ci hanno portato a spasso tra i 12 ettari di vigna della tenuta, ci hanno mostrato le varie uve che coltivano, ci hanno spiegato le tecniche di coltivazione dei filari, la struttura della vigna, il terreno.
In poco meno di un’ora, con una passione travolgente, ci hanno arricchito di nozioni nuove ed interessanti. Dopo la vigna, siamo passati a vedere gli spazi della tenuta nella quale l’uva viene lavorata per diventare vino. È importante sottolineare come la produzione della Tenuta Quvestra sia improntata sulla qualità, quindi produzione quantitativamente minore, ma qualitativamente superiore.
Il luogo in assoluto più bello è la barricaia, dove solo alcuni vini vengono lasciati riposare in botte per acquistare i profumi del legno e sfumature organolettiche che li rendono grandissimi vini.
Gli alloggi della Tenuta Quvestra
Il nostro giro prosegue alla scoperta degli alloggi della Tenuta Quvestra. Ci sono due strutture separate che ospitano i vari appartamenti. Una più piccola, dedicata agli appartamenti per due persone e una più grande riservata a famiglie numerose.
La stanza selezionata per noi si trova ovviamente nella struttura più piccola. Un appartamento dotato di qualsiasi comfort che, se avete visto le nostre dirette su Instagram, vi abbiamo svelato nei minimi particolari.
Oltre alla vista magnifica sulle colline dell’Oltrepò, ogni appartamento è dotato di giardino privato e barbecue, perfetti da sfruttare nel periodo estivo, insieme alla bella piscina a vista vigneti.
Degustazione di meraviglie d’Oltrepò in Tenuta Quvestra
Il giro tra la vigna e la tenuta ci ha messo notevole appetito. La degustazione che Miriam e Simone ci hanno preparato è l’occasione per conoscere meglio la loro storia e altri prodotti dell’Oltrepò.
Abbiamo degustato tre dei 9 vini che compongono la gamma di Tenuta Quvestra. Lo spumante Gaudium, lo Chardonnay e il Pinot Nero. Tre vini ottimi, molti diversi tra loro, che però identificano il carattere della Tenuta.
Insieme ai vini, spiegati magistralmente da Simone in ogni loro aspetto, abbiamo provato vari prodotti gastronomici. L’obiettivo di Simone e Miriam è fare network con i produttori della zona, per offrire ai clienti della Tenuta Quvestra le autentiche delizie dell’Oltrepò.
Oltre che essere entrambi sommelier, i due ragazzi dell’agriturismo, sono anche esperti di gastronomia a tutto tondo e che sia pane, salame, formaggio, verdure, sapranno spiegarvi nei minimi dettagli ogni prodotto.
Abbiamo cominciato con un tris di piatti caldi: una torta salata con porri, patate e salsiccia, un’altra con zucchine e melanzane e, la migliore in assoluto, una frittata con la “rucola” selvatica che cresce spontanea tra i filari. Uova e verdure vengono dal pollaio e dall’orto dell’agriturismo, è tutto, davvero, a km 0.
Siamo poi passati ai salumi. Stiamo ancora sbavando per la sublime pancetta che abbiamo mangiato, talmente morbida da sembrare burro. Una goduria immensa.
Due salami, un tipo Varzi, a grana più grossa e con una pasta ricca, e un cacciatorino, a grana piccola e con l’utilizzo di carne provenienti da maiali allevati allo stato brado. Due prodotti diversi, entrambi accomunati dalla grande passione che i loro produttori utilizzano nella realizzazione.
Ed infine i formaggi, che abbiamo abbinato ad una confettura di peperoni arrostiti buonissima. La molana è un formaggio vaccino morbido, che ricorda lo stracchino al palato, ma più pieno come sapore. La staffarella è sicuramente l’ideale da abbinare alla confettura, ma da grandi amanti dei formaggi dal gusto intenso, abbiamo adorato il caprino erborinato. Una bomba di sapori forti, che pervadono il palato e permangono a lungo. Che buono!!!
Il tutto è stato accompagnato da pane e focaccia prodotti in agriturismo. Pane che, a breve, è toccato a noi fare.
Un pomeriggio con le mani in pasta
Il pomeriggio alla Tenuta Quvestra è stato dedicato alla preparazione del pane. Miriam e Simone ci hanno arricchito di nozioni sulla tecnica della panificazione. Mentre preparavamo la nostra pagnotta abbiamo anche assaggiato qualche lievitato preparato in precedenza.
Un pane col vino che ha un legame fortissimo col territorio dell’Oltrepò. Se ci pensate è tipico mangiare pane e salame, abbinandolo ad un calice di vino. Niente di più semplice quindi che mischiare pane e vino e aggiungerci una fetta di salame all’interno.
Origini antichissime ha invece il pan speziato, un pane semi-dolce, arricchito con uvetta, spezie varie, frutta candita. Una volta i dolci dei contadini erano questi, dei semplici pani zuccherati. Oggi possiamo recuperarli e usarli in vari modi in cucina, abbinandoci magari del lardo.
Infine anche una gustosa focaccia, tipo barese, con olive e pomodorini. Stuzzicando qua e là abbiamo impastato per bene, chiacchierando con i ragazzi dell’agriturismo. Fare il pane è un’esperienza edificante, perché permette di capire a fondo il legame tra l’uomo e il cibo. Per fare un buon prodotto, bisogna avere pazienza, coccolarlo e seguirlo fino in fondo.
Dopo aver passato due divertenti orette a fare il pane (chissà se le nostre pagnotte avranno cotto bene), siamo rientrati in stanza per prepararci alla cena. Miriam e Simone ci hanno consigliato un ristorantino dove godere delle specialità locali rivisitate in chiave gourmet: il ristorante GioEle. Se invece volete provare un ristorante stellato Michelin, la scelta ricade sull’incantevole Villa Naj.
Nell’attesa, noi vi consigliamo di sorseggiare un buon calice di vino, magari proprio uno di quelli della fantastica Tenuta Quvestra.
Se volete maggiori informazioni sulla Tenuta Quvestra, visitate il loro sito web e troverete tutto ciò di cui avrete bisogno.
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